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Comunicato ANDI: ANCHE I DENTISTI HANNO DIRITTO AL SORRISO!

Non è facile oggi trovare un dentista che si dichiari soddisfatto dei risultati economici della propria professione. Lo stesso Gianfranco Prada al 61° Congresso Scientifico Nazionale, durante il Consiglio Nazionale ANDI ed anche in TV ad Uno Mattina, ha divulgato dati allarmanti:

la spesa del cittadino dal dentista è calata del 30% rispetto a 3 o 4 anni fa. E in effetti la stretta economica ha chiuso le borse degli italiani in ogni ambito, in ogni direzione e perfino nei confronti della salute.

Anche dal dentista si va prevalentemente per l’urgenza e per i problemi che impediscono la masticazione. Molti rimandano o tagliano addirittura le cure più impegnative economicamente ed anche i bambini non sfuggono a questa logica del rigore: il 35% dei bambini tra i 6 e i 10 anni non viene portato dal dentista e tanto meno i più
piccoli.

Il 49% degli adulti non va dal dentista neanche una volta l’anno e la gente non lo sa ma è un falso risparmio: il problema comunque resta e continua ad aggravarsi.

L’antipatica barzelletta della lettera di S. Paolo ai dentisti che comincia dicendo “Carissimi … “ ci viene regolarmente raccontata ma non ci ha mai fatto ridere. E’ il concetto del “caro dentista” che ci massacra quotidianamente e ci fa apparire come in realtà non siamo. Lo scopo è quello di screditare una categoria già pesantemente colpita da mille adempimenti, da tasse a volontà e da continui controlli, che sostiene i costi del lavoro e non sempre recupera gli incassi dovuti, mettendoci quotidianamente la faccia, con un rischio d’impresa importante e nessuna agevolazione.

Eppure dovremmo essere lodati invece che vituperati: diamo lavoro ad un indotto grande che dipende da noi e dalla nostra sopravvivenza. Mi riferisco ad assistenti, igieniste, odontotecnici, aziende di produzione in ambito dentale, depositi dentali, rappresentanti e molto altro.

Lo Stato non ha mai avuto i mezzi per sostenere i costi dell’odontoiatria perché l’odontoiatria costa anche allo Stato (non solo a noi) e non l’ha mai fatto neanche negli anni migliori. E allora, perché si sta tentando proprio adesso di
scardinare un servizio privato che ha sempre funzionato egregiamente? Sono anni, ed in particolare oggi, che tutto è in crisi (ed anche noi) e quindi chiediamo di non far affondare un settore che ancora potrebbe funzionare egregiamente, con buona pace di tante persone che ci lavorano.

E chiediamo le leggi che difendono la salute dei cittadini, oggi facili prede più di un tempo di fenomeni sconcertanti come per esempio l’abusivismo che vede ancora 10.000 falsi odontoiatri in Italia aiutati da una “non legge” che consente loro di operare con gravissimi rischi per la salute della gente nell’illegalità.

Quindi il nostro impegno continuerà ad essere la tutela del dentista libero professionista e sarà a tutto campo contro tutti quei fenomeni che minano la nostra vita lavorativa e contemporaneamente la sicurezza dei cittadini perché di questo si tratta quando si parla di trattamenti medici.

GABRIELLA CIABATTINI
ciabattinigabri@alice.it

Fonte: http://www.andi.it/files/2012/09/ANDI-FIRENZE-3-2013.pdf

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